Molte le assenze di questo periodo. Festival e rassegne che da sempre si occupano di intessere e coltivare il dialogo tra le compagnie e le nuove generazioni, faticano a difendere la loro presenza, a immaginare una proposta coerente e armonica con la propria originaria natura, a non sentirsi fuori luogo nell’abitare uno spazio altro - quello del video e non più dei palcoscenici. Ma se gli spettacoli dal vivo non possono essere allestiti, se vengono cancellati o rimandati a data da destinarsi, sicuramente non vengono perse le occasioni di dialogo e confronto tra gli operatori del settore. Nella maggior parte dei casi, come è stato per l’incontro Zoom “Il teatro e i suoi multipli” di Giallo Mare Minimal Teatro, organizzato per non abbandonare del tutto il decimo appuntamento del Teatro fra le generazioni, l’obiettivo è quello di esplorare le possibilità offerte dal digitale, di trovare soluzioni innovative per superare dei limiti che, all’inizio dell’emergenza sanitaria, sembravano invalicabili. Il vuoto che rischiava di essere lasciato in questo periodo è invece stato colmato da iniziative che, attraverso la creazione di rassegne teatrali in digitale, hanno deciso di dare fiducia alla coraggiosa ricerca artistica delle compagnie attive nel teatro ragazzi. Proprio da questa categoria vogliamo andare a prendere, per raccontarveli, gli spettacoli che più ci hanno colpito o che, come nel caso di “Sii gentile e abbi coraggio”, ci vedono direttamente protagonisti nella sperimentazione di possibilità altre. Avremo il piacere di parlare de “Il gatto con gli stivali. Un racconto per il digitale”, che di recente passa (metaforicamente) dal Teatro de Filippo e della compagnia Kanterstrasse, che con “OZz” non si lascia sfuggire la possibilità di partecipare alla rassegna digitale organizzata da Officine della Cultura “Z generation meets theatre”. Tre spettacoli dunque che, oltre ad attraversare circuiti differenti, calcano il palcoscenico delle piattaforme web, cercando di scoprire come trasformare Zoom e Youtube da ostacoli per la fruizione teatrale a strumenti al suo servizio.
Pur essendo il primo esperimento digitale della compagnia Kanterstrasse, “OZz” è uno spettacolo che sicuramente non si lascia intimidire dalla distanza fisica con gli spettatori. Ispirato al romanzo The Wonderful Wizard of Oz di L. Frank Baum e realizzato in collaborazione con Straligut Teatro e Blanket Studio, non è proprio teatro ma neanche del tutto cinema, ed il suo punto di forza sta proprio nella ricerca dell’interattività. Grazie alla piattaforma Sonar – il digitale al servizio del teatro contemporaneo usata per la diretta streaming, Elisa Vitiello, Simone Martini e Alessio Martinoli raccontano il viaggio di Dorothy verso la Città di Smeraldo come una storia in cui non si può scegliere dove andare ma si può scegliere come arrivarci. Il sistema di votazioni in tempo reale, che riesce a non intaccare eccessivamente la fluidità della narrazione, ha il grande pregio di coinvolgere grandi e piccoli nella costruzione di un racconto che sarà ogni volta differente: non è proprio questa la magia del teatro? Anche lo spazio della narrazione, alternandosi tra riprese in esterni ed interni, subisce una continua metamorfosi, ed il palcoscenico, allestito come per una prova generale, non cerca di nascondere cosa succede dietro le quinte.
Parlando invece de “Il gatto con gli stivali. Un racconto per il digitale”, una produzione Campsirago Residenza, senz’altro è uno degli spettacoli che più di tutti ha insistito sull’artigianalità e la multidimensionalità del racconto, con un’ambientazione insieme schiacciata e tridimensionale, concreta e materica senza smettere di essere misteriosamente evanescente. Attraverso un’intensa ricerca di simboli e significati prende forma l’idea di Marco Ferro (fondatore insieme a Valeria Sacco di Riserva Canini) di portare in scena “Cusaglio”: la storia di un’astuta e misteriosa gatta con gli stivali che Giambattista Basile, scrittore del 1600, immagina aggirarsi nei più sporchi ed affamati quartieri napoletani. Proprio per questo non deve stupirci l’atmosfera cupa della scena, ed il fatto che alla ricchezza dei materiali usati per plasmare i personaggi (carta di tutti i tipi, creta ed argilla, inchiostro, tempere e tessuti) si accompagni una rappresentazione essenziale e quasi tagliente delle loro sagome. Nonostante l’idea iniziale fosse quella di presentare lo spettacolo dal vivo, col tempo la produzione ha virato verso tecniche e soluzioni più adatte per il digitale, facendo ampio utilizzo di strumenti come stop motion e pop up. E così, grazie a questo ed alle mani degli attori (anch’esse feline), ha preso forma la storia di quel “felino che si trova dentro ogni bambino e bambina”, un animale scaltro e mutevole che vive dentro ognuno di noi e con cui arriva, prima o poi, il momento di fare i conti.
E adesso arriviamo a noi, al nostro primo tentativo di entrare nelle case e nelle classi virtuali con “Sii gentile abbi coraggio”, su regia e drammaturgia di Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza. Lo spettacolo, che ha debuttato in occasione della Giornata della Memoria al Teatro Goldoni di Livorno, andato recentemente in scena nella rassegna per il digitale “Marzo, col bene che ti voglio” del Teatro Comunale E. De Filippo di Cecina, è un racconto insieme di storia ed in qualche modo di attualità, ma soprattutto delle vicende che una giovane e sognatrice Anne Frank ha raccolto tra le pagine della sua preziosa “Kitty”, il diario segreto più letto e conosciuto al mondo. Costretta a rifugiarsi ad Amsterdam per sfuggire alla furia nazista, la famiglia Frank trascorre due anni intrappolata tra le mura di una soffitta in cui neanche al sole è permesso entrare, mentre l’adolescenza di Anne scorre come un fiume in piena a travolgere le monotone giornate di silenzio ed apprensione. Questo progetto nasce dunque dalla volontà di esplorare e raccontare la sua voglia di vivere, il suo modo così sensibile ed ironico di guardare il mondo per resistere agli orrori della guerra e della persecuzione, nel tentativo di creare una narrazione dal forte potere evocativo. All’interno di un piccolo teatro, un diorama, specchio del vero teatro in cui gli attori portano avanti la lettura del diario, le sagome dei personaggi prendono vita grazie alle intense illustrazioni di Alberto Pagliaro ed alle musiche di Ellie Young, ed attraverso la tecnica del pop up i sogni e le speranze racchiusi nel diario di Anne diventano tangibili per meravigliare ed emozionare lo spettatore. Come sappiamo, nel 1944 le parole dell’adolescente si interrompono bruscamente, ma la bellezza del suo animo curioso e gentile continua a dimostrarci che esiste una libertà interiore che neanche le violenze e le atrocità della storia possono portarci via.
Non solo teatro dunque, perché niente accade direttamente sotto i nostri occhi, ma neanche cinema o televisione, con la loro passività di mezzi che funzionano in un’unica direzione. La sfida di queste produzioni dedicate ai ragazzi non sta solo nella ricerca di un lavoro di qualità, di nuovi significati e di un linguaggio adatto a dei giovani spettatori, ma si spinge ben oltre dei limiti che, senza la necessità di ricorrere al digitale, non sarebbero mai stati esplorati e portati alla loro massima espressione. Quel che sicuramente va riconosciuto è il fatto che agli spettatori sia stato restituita la possibilità di lasciarsi coinvolgere e, in qualche modo, di influenzare quello accade sul palcoscenico, un posto un po’ meno fisico di prima ma per questo non meno materiale, capace di meravigliare con la forza dei gesti e soprattutto degli oggetti che prendono vita.
Per approfondire le rassegne e gli spettacoli menzionati:
“Marzo, col bene che ti voglio” – Teatro Comunale E. De Filippo di Cecina
https://www.teatrodefilippo.it/programmazione/marzo-col-bene-che-ti-vogli/
“Z generation meets theatre” – Officine della Cultura
https://www.officinedellacultura.org/progetti-speciali/teatri-di-confine-z-generation-meets-theatre/
“OZz” – Kanterstrasse
“Il gatto con gli stivali. Un racconto per il digitale” – Campsirago Residenza
https://www.campsiragoresidenza.it/portfolio/il-gatto-con-gli-stivali/
“Sii gentile e abbi coraggio” – Orto degli Ananassi:
https://www.teatrodellabrigata.it/appuntamenti/siigentileeabbicoraggio/